Anche i serpenti continuano a evadere

Milano, giugno 2017

Presenze improbabili che scivolano fra le istantanee del solito film del reale. E raccontano di mondi paralleli che sfuggono. Anzi, che fuggono. Questo serpente è risalito da un pozzo sottostante un supermercato e attraverso la stessa grata del parcheggio da cui era probabilmente arrivato è nuovamente scomparso.

QUI la notizia

Non è raro che i serpenti evadano dalle prigioni che stringono loro addosso muri di vetro.

Qui altre storie di evasione:

Quel pitone sul balcone…

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Domata? Uccisa

Atlanta, settembre 2017

Vanno e ancora vanno i carichi di corpi schiavizzati, scorrono invisibili in un traffico distante. Con la stessa sete, nello stesso buio, trascinati nelle stesse marce forzate verso il nulla… Verso i macelli, verso piccole o grandi fabbriche di carne, zoo, circhi… Delle 14 tigri ‘domate’, già sfruttate e destinate a una nuova schiavitù in Germania, una è riuscita a evadere dal camion. La polizia l’ha freddata.

QUI l’articolo

 

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Evadono a poca distanza uno dall’altro

Pozzolengo e Montichiari (BS), 28 settembre 2017

Un toro ha abbattuto la porta del suo carcere-stalla, ha saltato la recinzione ed è fuggito. Nella fotografia si vede il campo di mais in cui ha provato a nascondersi e a difendersi tenacemente prima di venir ucciso dalla polizia.  Uno scudo di foglie è troppo fragile  per resistere alle pallottole…  Qui l’articolo (bresciaoggi.it) in cui si descrive anche l’evasione di un altro bovino, avvenuta a poche ore e a pochi chilometri di distanza. Anche in questo caso una distesa di mais è divenuta la via di una fuga interrotta.

 

 

 

 

 

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Gustavo e i suoi fratelli

Riceviamo da LiberiTutti e pubblichiamo questa storia di tre tacchini che si sono liberati dal mattatoio.

Quelli nelle foto sono Gustavo e suoi due fratelli che si sono AUTOLIBERATI da un camion che li trasportava al macello.

Gli animali fanno quello che possono per salvarsi, anche se a volte non ce ne rendiamo conto…ecco la storia di come sono arrivati a noi:
Una nostra amica ha saputo di alcuni tacchini scappati da un camion, e ha scoperto che l’allevatore non voleva ucciderli perché non aveva posto in congelatore, e non poteva tenerli vivi a causa dei cicli che hanno gli allevamenti di tacchini.
In pratica, succede che si prende un capannone vuoto e lo si riempie di pulcini che vengono fatti ingrassare fino al momento del macello; durante questo tempo il capannone non viene pulito, quindi gli animali vivono tutta a loro vita in mezzo ai loro escrementi, ai morti etc….
Quando arriva il momento si trasportano tutti gli animali al macello, il capannone viene pulito e deve rimanere vuoto per un certo periodo… poi tutto ricomincia…
Per questo il buon contadino ci ha dato i tacchini.
La ragazza che è andata a prenderli sostiene che non potrà mai e poi mai dimentiare l’odore di ammoniaca che c’era dentro l’allevamento ormai vuoto da giorni, il bruciore agli occhi che le annebbiava la vista, la quantità enorme di escrementi su cui ha camminato per raggiungere i tre animali salvati. E loro vivono così per tutta la loro vita, non conoscono altro.

In questo momento due tacchini stanno facendo una cura anitbiotica: viste le loro precarie condizioni di salute dovute alla detenzione forzata hanno preso un virus e temiamo complicazioni batteriche secondarie.

Ci teniamo a sottolineare che sono servite solo le doti oratorie e la pazienza della nostra amica per convincerlo, gli animali non sono stati pagati. Gli animali non si comprano.

LiberiTutti

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“Curioso” quanto sia difficile domare una resistenza

Fiesso (Ve), 19 settembre 2017

Ha strappato la catena, saltato la recinzione della sua prigione, ha corso, ha caricato. “Curiosa” davvero questa vicenda… “curioso” quanta forza possa esplodere di fronte ad una corda pronta a riannodare, a trascinare, a rinchiudere… “Curioso” quanto sia difficile placare chi lotta e resiste.

QUI  la notizia (nuovavenezia.gelocal.it)

 

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Incontri ravvicinati

Bari, 28 settembre 2017 .

Cinghiali in città.

Qualcuno ci guarda dritto in faccia e noi ancora non lo vediamo.

Articolo e video qui
(Fonte: www.video.repubblica.it)

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Fuga notturna dal maneggio

Roma, 30 settembre 2017

Gli out- sider, cioè gli animali bizzarri, gli animali ribelli, devono  essere rappresentati sempre in opposizione a chi protegge la comunità, forze dell’ordine in primis. In questo modo si alimenta la  differenziazione tra i cittadini (bianchi, umani, occidentali) e gli alieni rappresentati dagli animali, ma anche dai migranti, dai folli, dai rom, dai senza fissa dimora. Una differenziazione  necessaria sia alla gerarchia del lavoro ma anche per definire il “Primato dell’Uomo”, quello con  la U maiuscola, rispetto a quei corpi  sporchi e stranieri che minacciano di attraversare la frontiera che definisce il “corpo pulito del soggetto bianco”. ( cit. da  Animali in rivolta di S. Colling)

Articolo qui

(Fonte: www.roma.repubblica.it)

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Un diciottenne fugge da un centro di “igiene mentale”

San Benedetto del Tronto, 29 settembre 2017

Quando si usano parole come “fuggire -intercettazione-accertamento obbligatorio” qualcosa non quadra nell’ipotetico contesto di una ” libertà” terapeutica nei centri aperti (?) di salute mentale con i relativi accertamenti (obbligatori) del caso.

”  Invero non c’è da aspettarsi molto da chi per circa 30 anni non si è avveduto che i reparti psichiatrici negli ospedali civili, istituiti con la legge 180, non erano (e non sono) altro che mini-manicomi e che, ancora oggi, non sembra avvertire tutta la portata liberticida insita nell’istituto del TSO (Trattamento sanitario obbligatorio), istituito dalla stessa legge, così come nei servizi psichiatrici aperti 24 ore che, nei fatti, sostituiscono e riattualizzano il controllo totale dell’istituzione manicomiale sugli individui.”G.Bucalo

Articolo

(Fonte:www.m.lanuovariviera.it)

 

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Au hasard..

Nichelino (TO), 26 settembre 2017

Evade da un allevamento recintato per scrollarsi di dosso tutta la pesantezza del mondo.

“E, allora avevo l’impressione come se una voce mi chiamasse lontano, e che se fossi andato sempre dritto, sempre, sempre, fino ad arrivare a quella linea dove cielo e terra si incontrano, allora avrei trovato la soluzione dell’enigma che mi angosciava, la visione di un’altra esistenza, mille volte più viva …”

Da L’idiota di Dostoevskij

Articolo da www.lastampa.it

 

 

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Otto colpi dalla mitraglietta d’ordinanza

Da un articolo del 1990, una storia di resistenza.

Un toro cerca di fuggire dal mattatoio, la polizia lo “abbatte”: “otto colpi esplosi dalla mitraglietta d’ordinanza caricata a colpo singolo e il toro è crollato a terra”.

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