Agripunk, Ambra (AR)
28-29-20 luglio 2017
Agripunk, Ambra (AR)
28-29-20 luglio 2017
Durante l’ultimo palio di Siena, Tornasol, un giovane cavallo (in principio i cronisti hanno scritto erroneamente di una cavalla) si è rifiutato di partecipare, di partire, di obbedire e assecondare gli ordini che gli imponevano di correre per il divertimento di migliaia di persone. L’ha detto in tutti i modi che non ci stava. Cavalcato dal più esperto, che con insistenza lo costringeva dalla sua posizione di enorme vantaggio, si divincolava, procedeva zigzagando, si muoveva di fianco rifiutando categoricamente di entrare tra i nastri di partenza. Passavano i minuti e poi anche le ore, ma non c’era nulla da fare. Palio bloccato per un’ora e mezza e telecronisti che raccontavano questa resistenza indomita suggerendo le più assurde frivolezze, frasi tipo “purtroppo sono animali…”. Eccezionalmente, è sceso in campo un addetto, l’uomo che meglio conosceva Tornasol, che gli dava da mangiare, che passava le giornate con lui. Ha allora tentato di tirarlo per il morso. Due uomini, uno sopra e uno sotto che non cedevano. A guardare con altri occhi la vedevi bene tutta quella “nobile tradizione”, tutto quelle arti e quei mestieri che caratterizzano millenni di dominio. Una prepotenza violenta, inaudita, terribilmente esplicita. Un uomo sopra il cavallo che tenta di dirigerlo manovrandolo con corde attaccate alla sua bocca e un altro a terra che lo tira mentre lui si divincola, suda, agita il collo, indietreggia, non vuole, resiste. E tutto questo per un’ora e mezza. Un’ora e mezza di accanimento e di prepotenza, ma anche di resistenza. Mentre migliaia e migliaia di persone rumoreggiano pretendendo il divertimento, mentre un pubblico ancora più vasto si gode lo spettacolo in televisione.
Tornasol era madido, nervoso, impaurito, sfiancato e anche quando sono riusciti a portarlo davanti ai nastri, dopo qualche secondo, subito arretrava, se ne andava, prendeva la direzione contraria. Alla fine hanno chiamato il veterinario, il fantino è sceso e si sono dovuti rassegnare. Non ha voluto partecipare, non ha voluto seguire le loro regole, non ha voluto correre per divertirli e arricchirli.
E dopo? Una volta spenti i riflettori, che cosa gli succederà? Difficile conoscere il destino di chi si ribella, di chi resiste e si rifiuta. Non lo danno in televisione, non è parte dello spettacolo.
Troglodita Tribe per ResistenzaAnimale
Trento, 24 giugno 2017
In fuga, con la complicità dell’alba.
Ricatturati, non senza difficoltà.
Articolo (Fonte: www.ladige.it)
Teramo, maggio 2017
Abituata alla vita libera, era stata comprata e segregata in un allevamento. Lei non ha esitato a slegarsi e a saltare il recinto per evadere. Impossibile prenderla per chi ha cercato di ricatturarla.
Qui l’articolo (fonte: ilcentro.it)
La fotografia di una pecora tra i grattacieli di Brescia 2 inizia a girare sui social il 6 giugno.
Ma già il giorno precedente era stata vista presso i cantieri dell’alta velocità.
Tra chi commenta la fotografia postata su Facebook c’è qualche persona che si preoccupa della sua sorte.
Così come c’è chi si propone di andarla a catturare e farne cuz.
Intanto lei, sola, vaga tra i palazzi e le auto in corsa.
Intorno un mondo ostile.
Nessun aiuto.
Nessun rifugio.
Noi lo abbiamo saputo troppo tardi. Quando era già stata catturata, il 7 giugno, dopo tre giorni di libertà e di disperato girovagare, e prontamente riconsegnata al suo “padrone”.
Sulla versione cartacea di un giornale locale viene scritto che la “pecorella” è stata catturata dopo tre giorni di “gita”. E che non voleva saperne di tornare all’ovile.
No, certo.
Non voleva saperne di ripiombare nella sua realtà distopica.
La sua non era una gita.
Era la fuga per la libertà e la salvezza.
Fonti:
https://www.facebook.com/groups/582283231897876/
http://www.bsnews.it/2017/06/06/foto-pecora-brescia2-grattacieli/
http://www.quibrescia.it/cms/2017/06/07/una-pecora-avvistata-in-zona-brescia-due/
S.Teresa Riva, 31 maggio 2017
Ha cercato disperatamente di ribellarsi alla prigionia, prima in mare, poi di nuovo sulla spiaggia. Caricata anche da una ruspa, si era rifugiata nei pressi di un mercato e poi di un campeggio. L’hanno fermata solamente sparandole.
Come prima di lei Teresa e poi Scilla (solo per citare due casi noti), i moti siciliani per liberarsi dalla ferocia e dal terrore, dagli stupri e dalle mattanze, non si fermano.Per la libertà dei popoli animali.
Qui la notizia
(Fonte: www.meridionenews.it)
Zoo di Osnabruck, 12 marzo 2017
Era un meticcio, nato da un orso polare e un’orsa bruna. Era nato nello zoo e ci aveva passato tutta la sua vita… fino a quel colpo di fucile.
Notizia da www.repubblica.it
Zoo di Hamerton, Cambridgeshire (GB), 30 maggio 2017
Secondo la ricostruzione, la tigre è riuscita ad entrare nella recinzione che doveva proteggere l’addetta della prigione.
Notizia QUI
(Fonte: www.ansa.it)
Gwai, Zimbawe, 21 maggio 2017
Theunis Botha, 51 anni, era famoso per i suoi stermini.
Stava conducendo un gruppo di cacciatori in Gwai, Zimbabwe, quando sono stati attaccati da un gruppo di elefanti.
E’ morto schiacciato dall’elefante a cui aveva appena sparato.
Avrà sentito, in quel momento, l’urlo della savana levarsi chiaro e potente ?
Aticolo QUI
(Fonte: www.metro.co.uk )