Doppia fuga

Montopoli in Val d’Arno (PI), maggio 2017

Recidivo, questo toro è nuovamente evaso. E nuovamente l’hanno ripreso e riportato nel non luogo dove qualcuno ha programmato la sua vita da recluso e condannato. Ma la resistenza non si placa, nonostante secoli di selezione per produrre corpi docili.

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Il deforme quotidiano di corpi e situazioni

Testo tratto dal libro Anversa di  Roberto Bolaño:

“A Anversa un uomo è morto perché la sua automobile è stata schiacciata da un carico di porci: anche molti porci sono morti quando si è ribaltato il camion, altri hanno dovuto essere sacrificati sul ciglio della strada e altri ancora sono scappati di gran corsa… “Hai sentito bene, cara, il tipo è schiattato mentre i porci passavano sopra la sua automobile”… “Di notte, per le strade del Belgio o della Catalogna”… “Abbiamo chiacchierato per ore in un bar delle Ramblas, era estate e lei parlava come se non lo facesse da molto tempo”… “Dopo aver detto proprio tutto mi ha accarezzato il viso come una cieca”… “I porci hanno strillato”… “Lei ha detto mi piacerebbe stare da sola e io sebbene fossi ubriaco ho capito”… “Non so, è qualcosa che assomiglia alla luna piena, ragazze che in realtà sono come mosche, anche se non è questo che voglio dire”… “Porci che gridano in mezzo alla strada, feriti o mentre si allontanano di gran fretta dal camion sfasciato”… “Ogni parola è inutile, ogni frase, ogni conversazione telefonica”… “Ho detto che voglio stare da sola”… Anch’io ho voluto stare da solo. A Anversa o Barcellona. La luna. Animali che scappano. Incidente sulla strada. La paura.”

Capitolo 49 del romanzo Anversa di Roberto Bolaño – trad. it. di A. Morino, Sellerio, Palermo 2007, p. 99

 

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Il fantasma

Dal sito Contagio Antispecista:

“Riportiamo di seguito uno scritto ricevuto da Cappuccetto Nero in merito ad una favola moderna ambientata tra discriminazioni e menzogne, ma dal sapore di resistenza”.

“Lo hanno chiamato lo “spettro” per la sua elusività e la velocità con cui riesce a far perdere le proprie tracce.
Condannato a morte senza processo solo per aver semplicemente mangiato in montagne dove l’inverno è proibitivo, la sentenza, ad ora, non è stata ancora applicata, non hanno la minima idea di dove sia.
M75, questo il nome asettico dato a un lupo che in dicembre, probabilmente spinto dalla fame, ha superato i crinali delle alpi italiane per giungere in Svizzera. Acccusato per la sua naturale indole predatoria (secondo le autorità svizzere avrebbe ucciso più di 40 pecore) ora è braccato da decine di cacciatori armati di fucile e strumenti tecnologici, ma, nonostante i rastrellamenti di giorno e di notte, rimane uno spettro.
Un singolo lupo che uccide decine di pecore in un solo mese ha la stessa credibilità di un bimbo di 8 anni che solleva 200 kg di peso in palestra, solo in un caso un lupo colpisce con queste modalità, nel caso in cui entra in un recinto e, al chiuso, ha comportamenti simili alle volpi con le galline, le uccide in ambiente stretto inebriato dall’odore.
In natura i lupi predano quello che gli serve per sopravvivere, non fanno stragi. Fosse così in italia, che pare da studi approfonditi sullo studio dei lupi, ve ne sono circa 2000, in un mese sarebbero responsabili di 80.000 pecore morte, ridicolo.
Forse gli allevatori vogliono qualche incentivo? Nulla di male, lo sanno tutti che la maggior parte delle predazioni avviene per i cani erranti, abbandonati o lasciati in giro o semplicemente in gruppo, dove per nutrirsi attaccano spesso pecore e capre per sopravvivere. Solo che per predazioni di cani erranti non ci sono incentivi o risarcimenti, per i lupi si, quindi pure la nonna in cariola l’ha ammazzata un lupo, magari qualche soldo arriva.
Capita anche, spesso, che gli allevatori per mascherare animali malati, li lascino all’aperto per farli sbranare e così attribuire le colpe ai lupi per i risarcimenti.
Il lupo è un predatore opportunista, se non trova prede può nutrirsi di bacche per mesi, quando ha la possibilità di trovare una preda “domestica” (greggi isolati) può naturalmente attaccare il singolo animale che lui ritiene più facile, la singola pecora, la singola capra, in aperta zona fa così (si parla di lupi solitari non di branchi) cambia se si trova in un recinto chiuso, ma sembra che dalle notizie svizzere gli animali fossero al pascolo.
Dire che il lupo devasta decine di animali in natura, per giunta da solo, non solo è una palla grande come una casa, ma si fa informazione distorta e criminale.
Volete ammazzarlo? Non dite che è il lupo cattivo delle favole, non vi crede nessuno. Lo sappiamo che prima o poi lo ucciderete, trovandolo solo in cresta gli sparerete un bel proiettile in testa da un chilometro con i vostri mirini di merda, non meno, se no vi caghereste nelle mutande dalla paura ad affrontarlo, e farete festa per aver eliminato il pericolo più terribile della vostra vita, della vostra quotidianità inutile, delle vostre convinzioni imboccate da altri, un antagonista che vi ruba le prede, voi uomini-cartuccera superiori, ma ricordate, anche dopo averlo fatto, non diventerete eroi ma solo soldatini mediocri.
Intanto lo spettro continua a respirare con infinita dignità da 5 mesi e la vostra umiliazione è solo gigante serenità e gioia per il bosco, ma anche dopo che l’avrete ammazzato continuerà a farlo dentro di noi.
Corri amico, corri, corri fino al sole, corri in cima agli altopiani di neve, corri di notte in praterie bagnate, corri alla falce della luna, non fermarti mai, corri anche per chi non può farlo.
Il tuo nome non è M75 è libero”

 

Il fantasma

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Il circo dietro di sé

Clermont-Ferrand, 11 maggio 2017

Il circo nega la fuga, l’elefante era  fuori per una passeggiata!

Due minuti di evasione e di speranza prima di tornare alla sua  non vita. Lo immaginiamo, lo sentiamo dentro mentre la  musichetta del video, un concentrato beffardo di crudeltà, fa da colonna sonora alla sua breve e tormentata ricerca di una vita diversa.

Articolo ( Fonte: www.thelocal.fr)

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Evaso

Avellino, 29 aprile 2017

Aveva raggiunto il peso programmato. Era pronto per essere ucciso, la sua carne affettata.
Ma quella stessa carne è riuscita a fuggire.

Contro ogni allevamento, contro ogni schiavitù!

http://www.bassairpinia.it/sezione-avella/avella-maiale-vaga-la-citta-fugge-non-finire-salami-video-foto/

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Evadono in sei dal macello e si salvano

St. Louis (Missouri), 31 marzo 2017

Hanno approfittato di un cancello non chiuso e poi hanno difeso per ore la libertà conquistata, anche sfondando una recinzione.

È subito scattata la solidarietà. Potranno vivere in un rifugio.

QUI la notizia

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L’evasione gli è costata la vita

Osnabrück (Germania), marzo 2017

Erano nat* in due da un’orsa bruna e da un orso bianco costretti a convivere in prigionia. Uno è riuscito a fuggire. Troppi venti minuti da attendere perché il narcotico potesse fare effetto… è stato subito preso a fucilate.

QUI la notizia

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Noi stiamo con i tonni.

Camogli, 27 aprile 2017

Ridotta a brandelli la tonnara di Camogli. Tranciati i cavi e le reti. Si indaga su una nave pirata.

Articolo

(Fonte: www.ilsecoloxix.it)

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Fuga disperata in Galles

Disperato tentativo di fuga questa mattina sulla A40, nel tratto tra Whitchurch e Ross-on-Wye, nel Galles.
Un fuoristrada si ribalta a causa di un incidente. Dietro, un rimorchio per trasporto animali.
All’interno, tre mucche e tre vitelli.
Anche il rimorchio si ribalta, e le tre mucche con i piccoli ne approfittano per tentare la fuga lungo l’autostrada.
Sono circa le 10.10
Alle 11.24 mucche e vitelli sono ancora in fuga, riporta il Wales Online.
Possiamo immaginare la loro paura, l’adrenalina, la voglia di libertà. Fuggire.

L’autostrada viene chiusa prontamente.
Altrettanto prontamente, i fuggiaschi vengono circondati e catturati.

Sono le 13.06.
L’autostrada viene riaperta.
Si lamentano disagi per il traffico congestionato.
Sulle tre mucche e tre vitelli, che hanno tentato di cambiare il loro destino, E’ ripiombato il silenzio riservato agli schiavi.

 

FONTI:
www.herefordtimes.com
www.walesonline.co.uk
www.rossgazette.com

FOTO:
www.gloucestershirelive.co.uk

 

 

 

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Toro evade del mattatoio ma finisce in trappola

Ascoli Piceno, 19 aprile 2017

Inseguito e braccato dai vigili del fuoco, dalla polizia, dai carabinieri e dai medici del servizio veterinario, si ripara in un fosso.

E proprio qui viene decisa la sua fucilazione.

QUI l’articolo

(Fonte: www.ilrestodelcarlino.it)

(Foto :www. corriereadriatico.it)

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