“Non si può restare neutrali”

Lurate Caccivio (CO) 27 novembre 2017

La “bella manza“, termine con cui viene descritta la mucca ribelle in un’altro articolo di giornale, ha tentato di fuggire poco prima di essere costretta ad entrare nel macello.

Ha cercato una via di scampo nella campagna lì intorno, travolgendo chi tentava  di fermarla e che ha riportato alcune ferite non gravi.  Poi è stata uccisa.

“Rifiutandosi di rimanere all’interno dei posti loro assegnati, i fuggitivi confermano l’urgenza di includere gli altri animali nelle lotte di liberazione. Infatti, quando si comprende che questi individui non sono particolarmente speciali, si può svolgere lo sguardo a quegli animali allevati che rimangono senza nome, con solo un numero, reclusi e inviati al macello ogni anno. Assumersi la responsabilità degli spazi che occupiamo e riconoscere la necessità di una solidarietà interspecifica ci porta in questa direzione. Perché, come ha compreso il compianto Haward Zinn,” non si può restare neutrali su un treno in movimento”…e non si può restare neutrali sulle navi, sui camion di trasporto, sui valichi di frontiera e negli altri luoghi di sofferenza dove gli esseri umani e gli altri animali  compiono azioni trasgressive” *

*Animali in rivolta, Sarat Colling

Articolo (Fonte: www.laprovinciadicomo.it)

Pubblicato in 1 - storie di rivolta, 2 - allevamenti e macelli, 8 - ribellioni | Contrassegnato , , | Commenti disabilitati su “Non si può restare neutrali”

Mentre Parigi dorme, una tigre evade.

Parigi, 24 novembre 2015

Evade dal circo Bormann Moreno, che stava montando le tende nel centro di Parigi.

Il proprietario del circo, che ha rintracciato la tigre prima degli agenti, l’ha uccisa a fucilate. L’uomo è poi stato arrestato dagli agenti. ..probabilmente non per l’ammazzamento, ma per la mancata custodia.

Articolo

(Fonte: www.quotidiano.net)

Pubblicato in 3 - circhi, 8 - ribellioni | Contrassegnato , , , | Commenti disabilitati su Mentre Parigi dorme, una tigre evade.

Un cavallo scappa da un maneggio, ma un auto ferma la sua fuga.

Busto Arsizio, VA , 22 novembre 2017

(Articolo di www.laprealpina.it)

 

Pubblicato in 6 - altri luoghi di detenzione, 7 - evasioni, 8 - ribellioni, approfondimenti | Contrassegnato , , , | Commenti disabilitati su Un cavallo scappa da un maneggio, ma un auto ferma la sua fuga.

Oche in fuga

“Il Giorno”, 11 settembre 2017.

Una decina di oche invadono la strada e vengono poi disperse dall’autorità.

Non si sa da dove provenissero, ma probabilmente erano in fuga da un allevamento.

Pubblicato in 1 - storie di rivolta, 2 - allevamenti e macelli, 7 - evasioni | Contrassegnato , , | Commenti disabilitati su Oche in fuga

Oca in fuga

“La Prealpina”, Busto Arsizio, 21 novembre 2017:

“Non sappiamo se fuggiva per non finire in padella o per un sogno di libertà”…

Che differenza c’è?

In ogni caso, quest’oca si è dileguata e, a quanto pare, non è stata ricatturata.

Pubblicato in 1 - storie di rivolta, 2 - allevamenti e macelli, 7 - evasioni | Contrassegnato , , | Commenti disabilitati su Oca in fuga

Evasione di gruppo

Treviso, 17 novembre 2017

Cinque mucche sono riuscite ad evadere mandando in tilt il sistema della produzione della loro carne. È quindi immediatamente scattata un’operazione apocalittica per l’immediato ‘recupero’. Elicottero e mezzi a non finire sono stati impiegati per ripristinare un ordine molto difficile da ristabilire perché le ribelli erano ben decise a resistere. Così, per fermare la loro corsa libera, quattro di loro sono state freddate, un’altra ricatturata.

QUI la notizia

Pubblicato in 1 - storie di rivolta, 2 - allevamenti e macelli, 7 - evasioni | Contrassegnato , , | Commenti disabilitati su Evasione di gruppo

Ribelle in attesa di condanna.

Segni, provincia di Roma, 31 marzo 2017

In un allevamento come tanti, un allevatore muore di malattia e lascia l’allevamento al figlio e ad un operaio.
In un allevamento come tanti ogni giorno questo addetto svolge le sue mansioni: pulisce, lava, distribuisce il cibo, controlla gli abbeveratoi, munge le mucche con le mammelle doloranti perché non hanno un cucciolo che beva il loro latte, aiuta le mucche a partorire e a essere ingravidate.
In un allevamento come tanti c’è un toro, probabilmente da monta, quindi un toro che ogni tot viene “spremuto” del suo seme da un veterinario assistito dall’operaio.

Un giorno, in questo allevamento qualsiasi, questo toro si ribella.
Rompe le catene, sfascia la staccionata, sfonda il cancello e travolge l’operaio che forse era lì per prepararlo all’ennesima masturbazione oppure semplicemente per mettergli un po’ di mangime. Qualunque cosa stesse facendo in quel momento, era nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Il toro lo travolge, lo sbatte in terra, esce dalla sua prigione calpestandolo… ma non riesce a fuggire dalla stalla.
L’operaio finisce in ospedale in prognosi riservata, è grave. Ora di lui nessuno sa nulla.
Il toro è stato posto sotto sequestro per le indagini. Di lui sappiamo che è ancora prigioniero.

Il figlio dell’allevatore, con la morte del padre prima e questo incidente poi, decide di chiudere l’allevamento mandando tutti i capi macellabili al macello e vendendo, si presume, le mucche. Chiede il dissequestro del toro perché vuole mandare al macello anche lui. Come spesso accade qualcuno si muove e viene chiesto che il toro invece che riaffidato all’allevamento venga affidato ad un’associazione, ad un rifugio per animali “da reddito”.
Chi si preoccupa di farlo è un’assistente del Giudice, il giudice acconsente.
Viene disposto il dissequestro del toro e l’affido all’associazione.
Dalle asl di entrambi i paesi viene però bloccato tutto. Dalla asl di partenza perché il toro è considerato pericoloso, dalla asl di arrivo perché, avendo i colleghi detto che il toro è cattivo, richiedono che la struttura che lo accoglierebbe abbia un recinto particolare… idoneo a contenere un animale pericoloso come un bisonte, ad esempio.
Essendo un affido da parte del tribunale, non da un privato né da un’associazione, bisogna soddisfare le richieste del Ministero perché in questo caso solo il ministero può decidere se puoi prenderti cura di lui oppure no.
In questo caso stanno dicendo tutti di no.
L’allevamento sta chiudendo i battenti, tutti i suoi carcerati sono in attesa del giudizio finale che è morte o continui parti senza figli da accudire.

Uno di questi carcerati invece è lì, ancora lì (dopo quasi otto mesi!) ..  avrebbe la salvezza a portata di mano, ma  gli viene negata da un permesso del Ministero.
Tutto ciò è emblematico.
Un individuo che si ribella reagisce alla violenza e prova in tutti i modi a liberarsi, anche con la forza.
Questo atto viene  sempre considerato un’anomalia del/dal sistema, un residuo pericoloso di schegge di resistenza. In quanto pericoloso, l’individuo è destinato alla reclusione a vita oppure condannato a morte.
Nessuna via di mezzo.
Nessuna empatia.
Nessun riconoscimento di quello che questo individuo cerca di comunicarci.

In questo sistema che strozza e soffoca ogni atto di ribellione, nessun rispetto nemmeno per chi ha tentato di aprire una breccia.
Questo è quello che accade quando si scende ad accordi con le istituzioni.

In un contesto di liberazione totale, di fronte ad uno stato in quanto organo gerarchico di oppressione, di comando e di repressione, ci si può affidare alle istituzioni e fidarsi delle istituzioni che decidono chi vive e chi muore, che decidono chi può essere liberato e chi deve marcire in prigione?
Non specifico nemmeno di quale ministero stiamo parlando perché tanto è uguale, parliamo dello stato.

15/11/2017

Agripunk

Articolo (www. romatoday.it)

Pubblicato in 2 - allevamenti e macelli, 7 - evasioni, 8 - ribellioni | Commenti disabilitati su Ribelle in attesa di condanna.

La recinzione non è bastata

Belluno, 2 novembre 2017
Un toro è riuscito ad evadere sfondando il recinto. Inseguito nelle vie del paese, è stato ricatturato. Al suo carceriere è stato imposto di ‘conservare il proprio patrimonio’ fra solide mura a prova di fuga. Soltanto un gioco-prova di forza può ammettere infatti che un toro non se ne stia tranquillo a far crescere nella stalla la propria carne da macello: qui non siamo né a un rodeo né a Pamplona…

L’articolo (corrierealpi.gelocal.it)

 

Pubblicato in 1 - storie di rivolta, 2 - allevamenti e macelli, 7 - evasioni, 8 - ribellioni | Contrassegnato , , | Commenti disabilitati su La recinzione non è bastata

Ma i bambini fanno il tifo per il maiale.

Marigliano (NA), 8 novembre 2017

Evaso da un allevamento domestico, è incitato a scappare solo dai bambini.

Lo inseguivano una donna anziana e un uomo armato di scopa che sono riusciti a riportarlo dentro al recinto, verso la macellazione imminente in vista delle feste. E anche questa volta le tradizioni sono salve, compresa l’usanza  di giocarsi i numeri al lotto: maiale 4 – maiale per strada 34 – grasso 40 – morto 6 – ucciderlo 21 – mangiarlo 58.

QUI articolo e video.

(Fonte: www.ilmattino.it)

Pubblicato in 1 - storie di rivolta, 2 - allevamenti e macelli, 7 - evasioni, 8 - ribellioni | Contrassegnato , , | Commenti disabilitati su Ma i bambini fanno il tifo per il maiale.

[1 dicembre, Milano] Animali in rivolta alla libreria Antigone

 

Venerdì 1 dicembre, ore 18

Libreria LGBT Antigone, Milano

Presentazione di:

Sarat Colling, Animali in rivolta (mimesis 2017)

Un approccio femminista decoloniale all’antispecismo

Con Rachele Borghi, Julie Coumau e Marco Reggio

Pubblicato in approfondimenti, eventi | Contrassegnato | Commenti disabilitati su [1 dicembre, Milano] Animali in rivolta alla libreria Antigone