Brindisi, 27 settembre 2019
Quando il surreale è l’orribile realtà di qualcun*.
QUI IL VIDEO (repubblica.it)
Brindisi, 27 settembre 2019
Quando il surreale è l’orribile realtà di qualcun*.
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Mango, maialino salvato dal mattatoio
Ogni tanto una storia a lieto fine.
Mango – così è stato ribattezzato – è un cucciolo di maiale trovato da un automobilista su un’autostrada in Ontario (Canada) dopo che era presumibilmente fuggito da un camion. Si pensa che il mezzo fosse diretto a un allevamento dove sarebbe stato ingrassato e, in breve tempo, condotto al macello. Ma la sua determinazione e la fortuna hanno modificato il destino scritto da altri per lui.
L’automobilista lo ha raccolto, lo ha curato e Mango trascorrerà la sua vita in un rifugio.
Leggi l’articolo completo su Narcity.com
Mango al momento del ritrovamento
Armentieres (FR), 19 settembre 2019.
Una pantera nera esce dalla finestra di un appartamento e passeggia per tetti e terrazzette. Viene avvistata da passanti e vicini che chiamano i vigili e un veterinario riesce a sparare una dose di anestetico. L’animale viene così rimesso in gabbia e preso in carico da una associazione per la protezione degli animali che dovrà però spostarla in uno zoo. Il proprietario, che secondo i vicini sarebbe partito per le vacanze, è ricercato per detenzione illegale. Fine della storia.
E’ ancora in fuga lo yak che è riuscito a sottrarsi alla morte proprio mentre veniva condotto dal boia. Per lo spiritoso sceriffo locale l’animale è fuggito in cerca di una femmina. A nulla sono valsi i trucchetti dell’infame proprietario per recuperare lo yak che si è “dileguato da mercoledì scorso”.
Meteor, che il tuo nome sia una dolce profezia.
(Laura)
Fonte www. huffpost.com
Udine, 27 agosto 2019
Quattro mucche sono evase dalla stalla durante le operazioni di pulizia. Le prime due sono state presto riprese, ma le altre si erano allontanate di parecchi chilometri prima di venir catturate.
Autostrada Siena-Grosseto, 30 luglio 2019.
“I poliziotti lo hanno inseguito cercando di prenderlo ma il caprone, con un balzo, ha cambiato corsia di marcia …” E’ stato poi bloccato sulle colline senesi dove cercava un nascondiglio.
Poschiavo (CH), 3 luglio 2019
Nascono e muoiono perché così è programmato, partoriscono com’è programmato e poi non possono essere tutte madri allo stesso modo. Alcune vengono subito castrate attraverso l’immediata separazione dal figlio/a, e si sa che la castrazione è considerato un metodo per agire sull’aggressività. Sono domate con la lontananza. Così il latte può venir sottratto senza problemi.
Qui invece la reazione di una cosiddetta “madre nutrice”:
mucca aggredisce escursionista
di Collettivo Resistenza Animale
Testo scritto per il blog CripHumAnimal – [leggi la versione inglese / read English version]
Da qualche anno, nell’ambito dell’attivismo antispecista e dei critical animal studies, si parla della resistenza animale. Contestando le retoriche paternaliste in stile “we are the voice of the voiceless”, molto diffuse fra i difensori dei diritti animali, alcuni gruppi e autori sottolineano che i nonumani si ribellano quotidianamente allo sfruttamento: evadono dagli allevamenti, dagli zoo e dai laboratori, fuggono dai camion diretti al mattatoio, aggrediscono i domatori nei circhi, si rifiutano di collaborare, si lasciano morire in tutti i luoghi di prigionia. Il collettivo Resistenza Animale, in Italia, documenta da anni queste ribellioni e cerca di favorire la solidarietà, accanto a una visione dell’attivismo in cui gli umani non siano più gli eroici salvatori degli altri animali, ma compagni di lotta posizionati al loro fianco.
“Rubare il tempo è una follia”, di Luigia Marturano.
[Disegno in bianco e nero con sfumature di grigio raffigurante una persona distesa nel letto, legata con una camicia di forza; intorno, una decina di cani sono legati con delle corde al letto e cercano di staccarsi]
Triggiano (BA), Circo Orfei, 4 luglio 2019
Durante le prove dello spettacolo con quattro tigri, una di loro si ribella all’addomesticamento. Aggredisce il domatore e le altre tre, come aspettando un segnale di rivolta, la imitano.
“How many times… ?” (vi ricordate Bob Dylan, con le sue pessimistiche domande sulle tragiche abitudini di violenza e guerra degli umani ?) Ecco: quanto tempo dovrà passare ancora perché si comprenda in maniera empatica, profonda e definitiva che gli altri animali vanno lasciati in pace? Che nessun* è nat* per stare in gabbia e fare il burattino a comando?
Vicenda drammatica davvero, ancor più per l’epilogo e anche perché i quattro felini verranno di certo “abbattuti”. Può essere una seppur misera consolazione quella di pensare: meglio morti che vivi in gabbia, violentati a vita?
Zoo giapponese di Okinawa, 27 giugno 2019
Non è chiara la dinamica secondo la quale 14 macachi sono fuggiti da uno zoo, ops, da un carcere giapponese pochi giorni fa.
Durante le ricerche che hanno poi portato alla cattura di tutti gli animali e alla confisca del loro bene più prezioso, la libertà, in molti hanno fatto il tifo per i fuggitivi.
In questo articolo, scritto quando ancora non erano stati tutti catturati, si scherza sul fatto che i primi due macachi riportati nello zoo i non potranno certo dare informazioni sui fuggitivi: farli parlare non è facile, si scrive.
Si scherza spesso e volentieri su questi fatti. Forse per un malcelato imbarazzo di fronte ai desideri negati agli altri animali che invece manifestano eccome la propria volontà, forse perché quando l’ordine viene ristabilito non resta che il sapore amaro dell’ingiustizia, forse perché ci si butta tutto alle spalle come un fenomeno tutto sommato bizzarro.
Forse perché le parole giuste mancano proprio agli umani.
Laura