Sono stati purtroppo catturati un asino e due mucche fuggite da alcuni terreni nella zona di Malpensa.
Qui l’articolo e il video.
Sono stati purtroppo catturati un asino e due mucche fuggite da alcuni terreni nella zona di Malpensa.
Qui l’articolo e il video.
La notizia è arrivata probabilmente ai mezzi di comunicazione perché Tobogã (questo il nome che le è stato dato dopo l’episodio), fuggita dal macello, è finita casualmente in un parco acquatico, dove è caduta in uno scivolo.
La notizia, infatti, viene data con le solite modalità macchiettistiche. Il video della mucca che scivola viene presentato come una specie di simpatica esibizione, mentre con tutta probabilità la protagonista sarà stata molto spaventata.
Ciononostante, l’episodio ha portato anche a mettere in luce questioni più serie, come l’impatto ecologico devastante degli allevamenti e la frequenza delle fughe dai mattatoi (entrambe menzionate nell’articolo). E soprattutto sembra che Tobogã si sia salvata: è stata “adottata” dal proprietario di un ranch della zona (non è chiaro, però, se verrà sfruttata o meno).
Era fuggito dal recinto di un allevamento amatoriale vicino a Reggio Emilia, abbattendo un recinto di due metri elettrosaldato, rifugiandosi in una zona boschiva.
E’ stato però avvistato e recuperato dal proprietario che, con l’aiuto delle forze dell’ordine, lo ha sedato. Dopo alcune ore è morto.
Qui l’articolo de La Stampa con il video
Spezza la catena e vola via, purtroppo resta intrappolato su un albero e viene recuperato dai vigili del fuoco.
Qui l’articolo di BresciaToday
Segnaliamo una serie di podcast del Post che ricostruiscono la vicenda di M49 e delle sue ribellioni.
I podcast sono disponibili a questo link.
Neuvillette-en-Charnie, Bretagna (FR), giugno 2021.
Lei è Charlotte, una giovanissima maiala di 9 mesi, fuggita dall’infermeria di un allevamento dove si trovava in isolamento per una brutta ferita alle orecchie causata dal morso delle altr* prigionieri*. Ha approfittato di una porta rimasta aperta sul retro e ha attraversato la strada cercando aiuto e solidarietà. Li ha trovati entrambi:
QUI l’articolo del Journal L’Alsace
“In Francia, 25 milioni di maiali sono tenuti chiusi negli allevamenti per la produzione di carne. Il 95% di loro viene ingrassato in allevamenti intensivi, senza accesso all’esterno.
Quasi tutti questi animali vivono su un terreno in cemento senza paglia né accesso all’esterno, mutilati (taglio della coda, castrazione dal vivo e digrignamento dei denti)le scrofe sono ingabbiate a densità tali che è difficile muoversi o muoversi.
Sebbene possano vivere tra i 15 ei 20 anni, i maiali ‘da ingrasso’ vengono mandati al macello quando hanno 6 mesi. Le scrofe da riproduzione vengono tenute per circa metà della loro vita in gabbie individuali così strette che non consentono loro nemmeno di girarsi.”
Un cavallo si ribella allo sfruttamento, trascinando la carrozza fino a farla a pezzi, liberandosene, in mezzo a due auto parcheggiate, per poi proseguire la fuga nella centralissima Piazza della Signoria a Firenze.
Dato che una delle auto danneggiate è quella della scorta della Ministra dell’Interno in visita proprio quel giorno, la ribellione fa notizia.
Anche se la fuga dura poco, un atto di ribellione è a volte in grado di riportare l’attenzione su una pratica di sfruttamento particolarmente odiosa, quella dei “fiaccherai” che, in modo simile alle botticelle romane, utilizzano i cavalli, spesso tenuti in condizioni tremende, per trainare delle carrozze per turisti in cerca di folklore.
Qui un articolo con il video della fuga
La storia ha avuto una certa risonanza, e probabilmente anche per questo la protagonista ha potuto sottrarsi definitivamente allo sfruttamento.
Matilda è una scrofa. Durante la gravidanza è fuggita da un allevamento inglese, e ha partorito in libertà. E’ stata trovata con i cuccioli nel bosco.
La persona che l’ha trovata ha contattato il Brinsley Animal Rescue
Matilda ora potrà vivere fuori dal circuito di sfruttamento.
Qui l’articolo della BBC.
Una leonessa attacca un domatore, mandandolo all’ospedale.
Nonostante casi come questo, in Russia e altrove, siano del tutto frequenti, il domatore minimizza: “casi come questi sono molto rari”.
Qui l’articolo del fattoquotidiano con il video della ribellione