Un diciottenne fugge da un centro di “igiene mentale”

San Benedetto del Tronto, 29 settembre 2017

Quando si usano parole come “fuggire -intercettazione-accertamento obbligatorio” qualcosa non quadra nell’ipotetico contesto di una ” libertà” terapeutica nei centri aperti (?) di salute mentale con i relativi accertamenti (obbligatori) del caso.

”  Invero non c’è da aspettarsi molto da chi per circa 30 anni non si è avveduto che i reparti psichiatrici negli ospedali civili, istituiti con la legge 180, non erano (e non sono) altro che mini-manicomi e che, ancora oggi, non sembra avvertire tutta la portata liberticida insita nell’istituto del TSO (Trattamento sanitario obbligatorio), istituito dalla stessa legge, così come nei servizi psichiatrici aperti 24 ore che, nei fatti, sostituiscono e riattualizzano il controllo totale dell’istituzione manicomiale sugli individui.”G.Bucalo

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(Fonte:www.m.lanuovariviera.it)

 

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