Solidali con Nicholas

 

L’ennesima aggressione fascista, stavolta ai danni di un compagno anarchico e antispecista, Nicholas, aggredito a Vasto dal proprietario del bar La Barcaccia per aver osato chiedere di spegnere la radio che diffondeva, come se fosse normale, Faccetta Nera (qui il racconto di Nicholas). Ed è in effetti sempre più normale che i fascisti in tutta italia rialzino la testa aggredendo attivist* politici, migranti, gay, lesbiche (la lista è lunga), sempre più impuniti, spalleggiati, incoraggiati dalle istituzioni. Anche in questo caso, come spesso accade, abbiamo assistito al siparietto dei tutori dell’ordine (un ordine razzista, machista e fascista) che si intrattenevano amichevolmente con il proprietario del bar. E ora, le ipocrite promesse di giustizia da parte delle locali autorità di polizia, a cui non crede nessuno, men che meno da quando il ministro degli interni è un neofascista dichiarato che non perde un’occasione per dire agli squadristi di tutto il paese: “via libera”.
Ma la via noi vogliamo sbarrargliela, ovunque, come antifascist* e come antispecist*, come persone che si battono per l’uguaglianza al di là delle differenze di etnia, genere, desiderio sessuale e specie di appartenenza.
Vediamo, nel ghigno sicuro di sé del picchiatore fascista o del poliziotto che ha appena ammazzato di botte un tossico, la stessa sicurezza dello sfruttatore di animali che sa di stare dalla parte della norma dominante, del magistrato che sottopone a un terzo grado sul suo abbigliamento una donna stuprata, del politico che di fronte alle aggressioni razziste non sa far di meglio che parlare di “goliardia”.
Questa sicurezza non deve durare.
Il nostro abbraccio solidale a Nicholas è un invito a spezzare la coltre di tranquillità che circonda la violenza fascista.

resistenzanimale.noblogs.org

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E la mandria calpesta a morte l’allevatore.

Groombridge, Sussex – UK, 11 agosto 2018

Quando hanno trovato il corpo dell’uomo, il toro era ancora infuriato. La Polizia, con la solerzia che la contraddistingue, lo ha immediatamente ucciso sul posto.

QUI la notizia.

(Fonte: www.bbc.co.uk)

 

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Si ribella alla colonizzazione turistica, ma viene trucidato.

Isole Svalbard, 29 luglio 2018

E’ stato ucciso a colpi di arma da fuoco. Non è stato un incidente, da bravi colonizzatori abbiamo sempre ammazzato così i nativi ribelli.

Diciotto navi, con una massa di turisti in notevole aumento, occupano ogni settimana i territori semi selvaggi (ancora per quanto?) di queste isole.  Il turismo polare è un affare lucroso e in rapida ascesa … e frantuma, come ogni occupazione, i bisogni e i desideri di chi la subisce.

Articolo

(Fonte: www.repubblica.it)

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Ambra e il profumo dei cocomeri.

Tarquinia, 10 agosto 2018

Una dromedaria scappa dal Rony Roller Circus.  La sua  libertà profuma di cocomeri e riesce a rimpinzarsene  fino a crollare a terra, sazia.

Nell’articolo le solite ipocrite dichiarazioni dei circensi :«Per noi Ambra è come una nonna – dice Rony -. La chiamiamo “La vecchietta” perché sta insieme a noi da tantissimi anni e non si esibisce più negli spettacoli».

Pagliacci!

Articolo

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

 

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Ancora una volta, un incontro mancato.

Lago Naivasha, Kenia, 13 agosto 2018

Un ippopotamo si ribella e attacca  il fotografo.

“L’ideologia sottesa è chiara: a essere osservati sono sempre gli animali. Il fatto che essi possano osservare noi ha perso ogni importanza. Gli animali sono l’oggetto del nostro sapere in costante ampliamento.Ciò che scopriamo di loro  è un indice del nostro potere, e dunque un indice di ciò che ci separa da loro. Più li conosciamo, più sono distanti”

J. Berger, Sul guardare, (p. 17) citato a p. 55 di Un incontro mancato, B. Piazzesi e S. Belacchi, Mimesis

Ippopotamo attacca e uccide turista che tenta di fotografarlo: “È più letale del leone”

(Fonte: www.castedduonline.it)

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Il funerale di un cucciolo di orca

Isola di San Juan (USA), 29 luglio 2018

Mamma orca ha nuotato due giorni verso una meta già decisa, trattenendo  il suo piccolo morto sulla pinna o sul muso.  Quando le  scivolava di dosso, lo recuperava con delicatezza. Arrivata  vicino all’isola lo ha lasciato andare. “Un isolano ha raccontato che giovedì al tramonto ha visto proprio davanti alla baia un gruppo di 5-6 femmine di orca «che si muovevano in cerchio, in un modo armonioso che sembrava essere un rituale»… ”

Come se non riuscissero a separarsi dal cucciolo, a sopportare il dolore del distacco.

Articolo

(Fonte:www.corriere.it)

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E l’orso ci rimette la pelle…

Isole Svalbard, Norvegia, 29 luglio

Curiosità per una incredibile porzione di mondo e per le sue popolazioni? L’orso non gradisce, attacca i turist* e viene ucciso.

QUI la notizia  
( ilgazzettino.it)

 

Authorities search the coastline, Saturday, July 28, 2018, after a polar bear attacked and injured a polar bear guard who was leading tourists off a cruise ship on the Svalbard archipelago archipelago between mainland Norway and the North Pole. The polar bear was shot dead by another employee, the cruise company said. (Gustav Busch Arntsen/Governor of Svalbard/NTB Scanpix via AP)

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“Prontamente riagguantato”

Novi di Modena, 16 luglio 2018

Ma impareranno mai a ‘stare al loro posto’? Immediate la segnalazione e l’arresto.

QUI la notizia

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“.. se vuole, sa far male”

Roma, luglio 2018

La brutta bestia dell’articolo è un ragno violino, così lo chiamano. Il suo carattere è schivo – dicono gli esperti – resta nascosto e vive in disparte, come fosse un eremita.Vive tranquillo nei solai, nei luoghi appartatati e tranquilli  e generalmente non attacca ma quando “si incattivisce” – dicono sempre gli esperti – ( quando cioè lo disturbano, lo stanano, lo attaccano) arriva addirittura a mordere…pensate un po’!

L’articolo

(Fonte:www.ilmessaggero.it )

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Scappa dal mattatoio prima di essere macellato.

Carmaux (FR), 10 luglio 2018

Ha reagito con forza ai tentativi di cattura della polizia ed è stato colpito da ben due proiettili di sedativo prima di cedere. La pena di morte viene così ritardata…

Ora la Fondazione Brigitte Bardot ha proposto di accoglierlo nel suo rifugio ma la decisione finale, purtroppo, spetta all’allevatore.

Notizia qui.

(Fonte: www.francesoir.fr )

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