Una mucca “in salvo”

Una mucca fugge da un allevamento con il suo vitellino a Maichingen, in Germania, e, dopo aver resistito ad alcuni contadini che cercavano di catturarla, si rifugia su un tetto in una zona residenziale. La conclusione di chi riporta la notizia la dice lunga:

“I poliziotti sono riusciti a riportare l’animale in salvo nella stalla più vicina”.

Il corsivo è nostro.

 

Fonte: Huffingtonpost.it

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Emergenza rientrata: nessun danno a persone o cose…

“… è stato bloccato e l’emergenza è così rientrata. Nessun danno a persone o cose”.

Questo il commento finale dell’articolo del Corriere di Como che riporta la notizia della fuga di un cavallo da una mostra zootecnica in allestimento a Como.

“Ha deciso di farsi un giro per la città”, osserva il giornalista, con la solita inconsapevole tendenza a minimizzare la semplice realtà di un cavallo che ha provato a fuggire, purtroppo senza successo, da una vita di catene.

Una successiva rettifica ci segnala che in realtà il cavallo era scappato da una carrozza mentre veniva legato dal proprietario.

Cambia ben poco, tutto sommato.

 

 

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Caprone scappa dal pascolo

Un caprone, fuggito dal pascolo, è stato catturato e “affidato” al proprietario a Villafranca in Lunigiana.

Qui l’articolo di Toscananews.

 

 

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Il toro lo carica mentre pulisce il capanno di caccia.

Riparbella (PI), 2 settembre 2018

Le parole usate nell’articolo e dal testimone dell’accaduto raccontano di una  “scena da apocalisse”, di un “toro impazzito”, di “incredulità” e “aggressione”. Da sempre sono queste le parole usate per raccontare le ribellioni animali. Leggere la resistenza animale significa al contrario cercare di ascoltare la loro risposta, smascherare la violenza sull’Altro fatta anche dai linguaggi oppressivi che annullano e cancellano.

Questo toro ha risposto e il suo è un invito perentorio all’ascolto.”Il mio è un invito deciso. Un messaggio da quello spazio al margine, che è luogo di creatività e potere, spazio inclusivo, in cui ritroviamo noi stessi e agiamo con solidarietà, per cancellare la categoria colonizzato/colonizzatore. Marginalità come luogo di resistenza. Entrate in quello spazio. Incontriamoci lì. Entrate in quello spazio. Vi accoglieremo come liberatori” bell hooks (1991), Elogio del margine. Razza, sesso e mercato culturale.

bell hooks viene citata e ripresa (pagg. 31,32) nell’introduzione a cura di Marco Reggio al libro Animali in rivolta  di Sarat Colling.

QUI articolo e video testimonianza dell’accaduto.

(fonte: www.iltirreno.gelocal.it)

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Nuota per tre giorni per scampare al massacro.

Rize, Turchia,27 agosto 2018

Un toro è riuscito a nuotare per più di 20 km  sfuggendo così alle ricerche dell’allevatore. Anche se alla fine è stato ritrovato, la sua impresa disperata ha smosso l’opinione pubblica tanto che un famoso cantante turco è riuscito a salvarlo e a portarlo in un rifugio.

Lunga vita a Ferdinand, uno dei tanti tori che non si arrendono e rivendicano ogni giorno il valore della propria libertà.

Eccolo, stremato e sotto osservazione ma finalmente trattato con la dignità che si merita

 

QUI l’articolo

(Fonte:www.ahvalnews.com )

 

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I 400 colpi… lontano dal circo.

Santa Maria del Cedro (CS),  27 agosto 2018

Quando ha visto il mare gli è corso incontro correndo, proprio come il ragazzino del film. La sua espressione era sicuramente la stessa, potremmo scommetterci. Poi è entrato deciso nell’acqua, lasciandosi finalmente alle  spalle tutto un mondo fatto solo di chiasso, di regole, di sbarre. Per qualche tempo  ha fissato assorto il mare e l’orizzonte, poi si è seduto, come sfinito…e si è sdraiato nell’acqua fino quasi a scomparire.

“…portami al mare, fammi sognare e dimmi che non vuoi morire naananaaa..nanaaaa” le parole che avremmo voluto cantargli, sottovoce..come per cullarlo.

 

Video

(Fonte: www.ilfattoquotidiano.it)

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Evade dalla prigione e sperona le auto del parcheggio.

Gavorrano (GR), 8 agosto 2018

Un giovane toro, un’individualità sovversiva.

Articolo e video

(Fonte: www.iltirreno.gelocal.it)

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Solidali con Nicholas

 

L’ennesima aggressione fascista, stavolta ai danni di un compagno anarchico e antispecista, Nicholas, aggredito a Vasto dal proprietario del bar La Barcaccia per aver osato chiedere di spegnere la radio che diffondeva, come se fosse normale, Faccetta Nera (qui il racconto di Nicholas). Ed è in effetti sempre più normale che i fascisti in tutta italia rialzino la testa aggredendo attivist* politici, migranti, gay, lesbiche (la lista è lunga), sempre più impuniti, spalleggiati, incoraggiati dalle istituzioni. Anche in questo caso, come spesso accade, abbiamo assistito al siparietto dei tutori dell’ordine (un ordine razzista, machista e fascista) che si intrattenevano amichevolmente con il proprietario del bar. E ora, le ipocrite promesse di giustizia da parte delle locali autorità di polizia, a cui non crede nessuno, men che meno da quando il ministro degli interni è un neofascista dichiarato che non perde un’occasione per dire agli squadristi di tutto il paese: “via libera”.
Ma la via noi vogliamo sbarrargliela, ovunque, come antifascist* e come antispecist*, come persone che si battono per l’uguaglianza al di là delle differenze di etnia, genere, desiderio sessuale e specie di appartenenza.
Vediamo, nel ghigno sicuro di sé del picchiatore fascista o del poliziotto che ha appena ammazzato di botte un tossico, la stessa sicurezza dello sfruttatore di animali che sa di stare dalla parte della norma dominante, del magistrato che sottopone a un terzo grado sul suo abbigliamento una donna stuprata, del politico che di fronte alle aggressioni razziste non sa far di meglio che parlare di “goliardia”.
Questa sicurezza non deve durare.
Il nostro abbraccio solidale a Nicholas è un invito a spezzare la coltre di tranquillità che circonda la violenza fascista.

resistenzanimale.noblogs.org

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E la mandria calpesta a morte l’allevatore.

Groombridge, Sussex – UK, 11 agosto 2018

Quando hanno trovato il corpo dell’uomo, il toro era ancora infuriato. La Polizia, con la solerzia che la contraddistingue, lo ha immediatamente ucciso sul posto.

QUI la notizia.

(Fonte: www.bbc.co.uk)

 

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Si ribella alla colonizzazione turistica, ma viene trucidato.

Isole Svalbard, 29 luglio 2018

E’ stato ucciso a colpi di arma da fuoco. Non è stato un incidente, da bravi colonizzatori abbiamo sempre ammazzato così i nativi ribelli.

Diciotto navi, con una massa di turisti in notevole aumento, occupano ogni settimana i territori semi selvaggi (ancora per quanto?) di queste isole.  Il turismo polare è un affare lucroso e in rapida ascesa … e frantuma, come ogni occupazione, i bisogni e i desideri di chi la subisce.

Articolo

(Fonte: www.repubblica.it)

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