Della determinazione e dei desideri di una mucca..

Mont-de-Marsan, 18 settembre 2018

Eccola qui la bella e imponente Montoise, così chiamata dall’allevatore che  l’ha “perdonata” dopo la fuga dal camion della morte.”Quando metti tanta energia per salvare la tua pelle, è un segno”, ha detto. E’ una mucca di 400 chili che, dopo essere stata usata come fattrice , ovvero inseminata artificialmente per produrre vittime ad oltranza, era destinata alla morte.

Dopo essere riuscita a fuggire, saltando il recinto,  aveva cercato rifugio in un parco, ma poi era rimasta incastrata tra due alberi nei pressi di un corso d’acqua. Liberata dai pompieri , e’ stata affidata ad un  altro allevamento dove sembra verrà “graziata”. Siamo tutt* con te, Montoise!

 

Articolo sulla cattura

Articolo sulla “grazia”

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In fuga dal laboratorio

 

 

Da IlMattino.it del 17 settembre 2018:

“Una scimmia in fuga: accade negli Stati Uniti, dove un macaco rhesus è scomparso sabato dopo essere scappato dalla sua gabbia, in un laboratorio di ricerca in Louisiana. Il personale del Nirc (New Iberia Research Center) ha scoperto la fuga dell’animale: nella giornata di domenica la scimmia è stata poi avvistata in un bosco a New Iberia, a una quarantina di chilometri da Lafayette.
Il Nirc è uno dei più grandi centri specializzati negli Usa che si occupano di studiare le scimmie, con quasi settemila primati. Lo staff ha informato che la scimmia, che «non presenta alcuna malattia trasmissibile» e faceva parte «di un gruppo di riproduzione», «non è un animale domestico», quindi in caso di avvistamento «si consiglia di non avvicinarsi».
La fuga del macaco arriva in un momento delicato per il centro e per la ricerca sugli animali in generale: lo stesso Nirc in passato ha dovuto affrontare accuse contro il suo staff di maltrattamento degli scimpanzé. «Ho visto topi trattati meglio», disse tempo fa un ex membro del personale in un’intervista alla tv statunitense, mentre nel 2009 l’associazione animalista Humane Society accusò apertamente il centro di abusi, scrive il quotidiano britannico The Independent.
«Da recenti studi sappiamo che le scimmie, così come altri animali, non solo provano dolore ma anche altre emozioni come paura e depressione», ha detto Jane Goodall, una delle primatologhe più famose al mondo. «Chi è coinvolto in questo tipo di studi sui primati deve prendere in considerazione l’utilizzo di procedure alternative». Tra le accuse al centro, quella di tenere le scimmie in gabbie troppo piccole e di sottoporli a procedure invasive senza sedarle: secondo i detrattori, potrebbero essere state proprio queste sofferenze a portare la scimmia fuggitiva a lasciare il centro scappando via”.

Purtroppo, da un successivo aggiornamento si apprende che la fuggitiva è stata ricatturata.

 

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Asin* evasi

Conegliano (TV), 6 settembre 2018

Due asin* sono fuggiti dal recinto. I ‘fuoriposto’ sono stati ripresi.

Qui

Vasto, gennaio 2018

Altri due ‘fuoriposto’.

Qui

 

 

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Una mucca “in salvo”

Una mucca fugge da un allevamento con il suo vitellino a Maichingen, in Germania, e, dopo aver resistito ad alcuni contadini che cercavano di catturarla, si rifugia su un tetto in una zona residenziale. La conclusione di chi riporta la notizia la dice lunga:

“I poliziotti sono riusciti a riportare l’animale in salvo nella stalla più vicina”.

Il corsivo è nostro.

 

Fonte: Huffingtonpost.it

Guarda il video

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Emergenza rientrata: nessun danno a persone o cose…

“… è stato bloccato e l’emergenza è così rientrata. Nessun danno a persone o cose”.

Questo il commento finale dell’articolo del Corriere di Como che riporta la notizia della fuga di un cavallo da una mostra zootecnica in allestimento a Como.

“Ha deciso di farsi un giro per la città”, osserva il giornalista, con la solita inconsapevole tendenza a minimizzare la semplice realtà di un cavallo che ha provato a fuggire, purtroppo senza successo, da una vita di catene.

Una successiva rettifica ci segnala che in realtà il cavallo era scappato da una carrozza mentre veniva legato dal proprietario.

Cambia ben poco, tutto sommato.

 

 

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Caprone scappa dal pascolo

Un caprone, fuggito dal pascolo, è stato catturato e “affidato” al proprietario a Villafranca in Lunigiana.

Qui l’articolo di Toscananews.

 

 

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Il toro lo carica mentre pulisce il capanno di caccia.

Riparbella (PI), 2 settembre 2018

Le parole usate nell’articolo e dal testimone dell’accaduto raccontano di una  “scena da apocalisse”, di un “toro impazzito”, di “incredulità” e “aggressione”. Da sempre sono queste le parole usate per raccontare le ribellioni animali. Leggere la resistenza animale significa al contrario cercare di ascoltare la loro risposta, smascherare la violenza sull’Altro fatta anche dai linguaggi oppressivi che annullano e cancellano.

Questo toro ha risposto e il suo è un invito perentorio all’ascolto.”Il mio è un invito deciso. Un messaggio da quello spazio al margine, che è luogo di creatività e potere, spazio inclusivo, in cui ritroviamo noi stessi e agiamo con solidarietà, per cancellare la categoria colonizzato/colonizzatore. Marginalità come luogo di resistenza. Entrate in quello spazio. Incontriamoci lì. Entrate in quello spazio. Vi accoglieremo come liberatori” bell hooks (1991), Elogio del margine. Razza, sesso e mercato culturale.

bell hooks viene citata e ripresa (pagg. 31,32) nell’introduzione a cura di Marco Reggio al libro Animali in rivolta  di Sarat Colling.

QUI articolo e video testimonianza dell’accaduto.

(fonte: www.iltirreno.gelocal.it)

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Nuota per tre giorni per scampare al massacro.

Rize, Turchia,27 agosto 2018

Un toro è riuscito a nuotare per più di 20 km  sfuggendo così alle ricerche dell’allevatore. Anche se alla fine è stato ritrovato, la sua impresa disperata ha smosso l’opinione pubblica tanto che un famoso cantante turco è riuscito a salvarlo e a portarlo in un rifugio.

Lunga vita a Ferdinand, uno dei tanti tori che non si arrendono e rivendicano ogni giorno il valore della propria libertà.

Eccolo, stremato e sotto osservazione ma finalmente trattato con la dignità che si merita

 

QUI l’articolo

(Fonte:www.ahvalnews.com )

 

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I 400 colpi… lontano dal circo.

Santa Maria del Cedro (CS),  27 agosto 2018

Quando ha visto il mare gli è corso incontro correndo, proprio come il ragazzino del film. La sua espressione era sicuramente la stessa, potremmo scommetterci. Poi è entrato deciso nell’acqua, lasciandosi finalmente alle  spalle tutto un mondo fatto solo di chiasso, di regole, di sbarre. Per qualche tempo  ha fissato assorto il mare e l’orizzonte, poi si è seduto, come sfinito…e si è sdraiato nell’acqua fino quasi a scomparire.

“…portami al mare, fammi sognare e dimmi che non vuoi morire naananaaa..nanaaaa” le parole che avremmo voluto cantargli, sottovoce..come per cullarlo.

 

Video

(Fonte: www.ilfattoquotidiano.it)

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Evade dalla prigione e sperona le auto del parcheggio.

Gavorrano (GR), 8 agosto 2018

Un giovane toro, un’individualità sovversiva.

Articolo e video

(Fonte: www.iltirreno.gelocal.it)

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