Danni e disagi, oltre alle paure che proviamo quando ce li troviamo davanti, in strada, di notte

Si alimenta strumentalmente la paura nei confronti di:

Cervi, attratti dai cacciatori, per poterli impallinare
Cinghiali, introdotti dai cacciatori, per poterli impallinare
Mucche, allevate, per ottenere il loro latte
Si fa la conta dei danni arrecati dalle vittime – perseguitat* e sfruttat* – dipint* ad arte come creature mostruose che spuntano improvvisamente dal buio di notte per spaventare le persone, anziché mettere in discussione le azioni dei reali responsabili.

Li si vorrebbe vivi ma al contempo inerti – “funzionali” incapaci di “arrecare danni” – ma disporre delle loro vite come se si trattasse di creature inanimate non è possibile. Non hanno bisogno del permesso di alcuno per prendersi ciò che gli spetta. Creano scompiglio, rompono confini, osano avere fame, devastano orti e campi, e a volte fanno paura. Agiscono autonomamente, con consapevolezza, si ribellano alle regole che pretendiamo di imporgli. La soluzione più spesso utilizzata: la pena capitale (piani di abbattimento li chiamano

Resistenza Animale

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