Riceviamo da LiberiTutti e pubblichiamo questa storia di tre tacchini che si sono liberati dal mattatoio.
Quelli nelle foto sono Gustavo e suoi due fratelli che si sono AUTOLIBERATI da un camion che li trasportava al macello.
Gli animali fanno quello che possono per salvarsi, anche se a volte non ce ne rendiamo conto…ecco la storia di come sono arrivati a noi:
Una nostra amica ha saputo di alcuni tacchini scappati da un camion, e ha scoperto che l’allevatore non voleva ucciderli perché non aveva posto in congelatore, e non poteva tenerli vivi a causa dei cicli che hanno gli allevamenti di tacchini.
In pratica, succede che si prende un capannone vuoto e lo si riempie di pulcini che vengono fatti ingrassare fino al momento del macello; durante questo tempo il capannone non viene pulito, quindi gli animali vivono tutta a loro vita in mezzo ai loro escrementi, ai morti etc….
Quando arriva il momento si trasportano tutti gli animali al macello, il capannone viene pulito e deve rimanere vuoto per un certo periodo… poi tutto ricomincia…
Per questo il buon contadino ci ha dato i tacchini.
La ragazza che è andata a prenderli sostiene che non potrà mai e poi mai dimentiare l’odore di ammoniaca che c’era dentro l’allevamento ormai vuoto da giorni, il bruciore agli occhi che le annebbiava la vista, la quantità enorme di escrementi su cui ha camminato per raggiungere i tre animali salvati. E loro vivono così per tutta la loro vita, non conoscono altro.
In questo momento due tacchini stanno facendo una cura anitbiotica: viste le loro precarie condizioni di salute dovute alla detenzione forzata hanno preso un virus e temiamo complicazioni batteriche secondarie.
Ci teniamo a sottolineare che sono servite solo le doti oratorie e la pazienza della nostra amica per convincerlo, gli animali non sono stati pagati. Gli animali non si comprano.