Bhagavathi,Tempio di Pulappatta, India, febbraio 2016
La Indian Express riferisce che questi episodi di ribellione sono“abbastanza comuni” nelle zone rurali dell’India.
Usati come decorazioni, attrattive per i turisti, forza lavoro a basso costo, torturati e addestrati ad essere schiavi fin dalla nascita… sarà forse per questo che si ribellano?
Nonostante le catene alle caviglie e lo scudo di metallo che impedisce alla proboscide i movimenti verso l’alto, il grandioso ribelle riesce a fare molti danni e sfogare la sua sacrosanta ira.
Il domatore, il suo aguzzino assiste agitato alla scena e non può fare nulla, solo assistere dall’alto allo sfascio delle vetture, forse sperando tra sè e sè di tenere la posizione a abbarbicarsi sul collo dell’elefante senza cadere e incappare pericolosamente tra le sue zanne.
Sono tantissimi gli episodi di ribellione di questi mastodontici animali.
Animali selvaggi, liberi nonostante gli obblighi, i padroni, le costrizioni e le privazioni a cui sono quotidianamente sottoposti.
Elefante dal nome sconosciuto, che la tua forza e la tua determinazione non ti abbandonino mai!
Siamo con te e festeggiamo e applaudiamo la tua ribellione.
Resisti!
(Fonte: www.rt.com)