Sampal, dopo 4 anni di reclusione in un delfinario, riesce a riprendersi la sua libertà. E diventa madre.

Sud Corea, aprile 2016

L’avevano catturata nel 2009 e venduta illegalmente ad un delfinario. Lì, aveva passato 4 anni, costretta a vivere in una piccola vasca e ad eseguire tristi ed umilianti esercizi. Poi, nel 2013, su pressione degli animalisti locali,  venne ordinata  la sua liberazione insieme a quella di altri delfini prigionieri. Per riabituarla alla vita di cui era stata derubata, fu messa  in una porzione di mare recintata, in attesa di lunghi mesi di riabilitazione.  Ma lei non poteva aspettare  oltre.  Approfittando di una smagliatura nella rete, è riuscita ad evadere. La nostalgia del mare aperto e la sua voglia di libertà sono stati più forti di ogni controllo e di ogni intento riabilitativo.

Solo qualche giorno dopo la sua fuga è stata avvistata al largo insieme ad altri delfini e, il mese scorso, l’hanno vista con un cucciolo al suo fianco.

L’abilitazione alla libertà, se l’è conquistata da sola.

Articolo

( Fonte: www.thedodo.com)

 

 

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Betsy che si è rifiutata di combattere

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Addestrata per i combattimenti tra cani, maltrattata per anni, si è rifiutata di fare il suo incontro, e il prezzo che ha dovuto pagare è stato altissimo.

Racconta il veterinario: “Lei ha un dolore straziante ma nonostante ciò è indifferente non grida e non piange… ma mi guarda, mette la testa tra le mie mani e delicatamente chiude gli occhi… affidandomi l’unica cosa che ha… la sua vita”.

QUI

 

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Alla conquista della terra emersa

L’evoluzione è la prima resistenza, ed è sempre in atto per sgretolare confini soltanto supposti. Corpi in cerca di ossigeno sfuggono ad acque sempre più calde. Popolazioni anfibie potenziano la respirazione aerea e lasciano il mare.

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La notizia ansa.it

La notizia greenme.it

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Maiali liberi

Roma, novembre 2015

Maiali liberi a Roma: paura, allarme, misure di sicurezza, abbattimenti.

“Non c’è sentimento più forte della paura  per legare insieme le persone e farle partecipare ad un massacro.” cit.

Qui l’articolo

(Fonte: www.romareport.it

 

 

 

 

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Un toro

Anagni, 9 aprile 2016

Il camion che li trasportava al macello ha preso fuoco. I suoi compagni  sono morti bruciati vivi. Lui è riuscito a salvarsi dal fuoco. Disperato, bruciacchiato, annerito dal fuoco e dal fumo ha tentato di correre verso i prati, ma ha incontrato barriere, asfalto, auto veloci…Ha resistito a lungo però, prima di essere accerchiato e catturato.

Ci batte ancora  forte il tuo cuore.

QUI l’articolo

(Fonte. www. roma.corriere.it)

 

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5 pinguini tentano di evadere: traditi dalle orme sul pavimento ghiacciato.

Zoo di Odense (Danimarca), novembre 2015

Prigionieri  in  una specie di grande frigorifero, ci hanno provato ad evadere. Una grande piccola ribellione di  un gruppetto  coraggioso di  pinguini.

Qui l’articolo

(Fonte: www.video.repubblica.it )

 

 

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Elefante sfasciatutto

Questa furia scatenata dà l’idea di quanta frustrazione si vada accumulando durante i giorni rubati a tutti i prigionieri…

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Il pesce si ribella, con un colpo di coda scaglia una lattina in faccia al pescatore

VIDEO

[versione spagnola su quererlalibertad – versión en español]

Alcune persone fanno fatica a interpretare come ribellione la fuga di un maiale dal camion che lo trasporta al mattatoio, quella di un torello che fugge in mare cercando di allontanarsi a nuoto dalla morte, quella di un cavallo che disarciona il cavaliere e se la dà a gambe per poter fare una corsa in libertà, quella di un’elefantessa che esasperata dalle percosse si dà ad una distruzione sistematica di auto e vetrine.

“Sono gesti inconsulti, nervosismi casuali, irritabilità, malattie o casi fortuiti” sono le frasi più comuni di chi non vuole ammettere l’intenzionalità di queste azioni.

Quando si tratta di animali piccoli e, come in questo caso, di animali addirittura ritenuti così infimi e insignificanti da negarne non solo la volontà ma addirittura la sensibilità, è facile liquidare la cosa con una risata e un’alzata di spalle.

Ma che ne sappiamo di quel pesce, stordito dalla mancanza d’ossigeno e dal ghiaccio bruciante in cui è stato messo?

Che ne sappiamo di cosa gli è passato per la mente quando nel buio assoluto della ghiacciaia ha visto per un’ultima volta affacciarsi un po’ di luce?

Se anche non fosse stata sua intenzione (ma a noi piace pensare che lo fosse) la volontà di scagliare la lattina verso il suo assassino, di certo era intenzionale il tentativo di cercare di fare un ultimo sforzo, per quanto inutile, nel disperato tentativo di scappare dal ghiaccio e ritrovare l’amata acqua, il respiro e la vita.

Addio piccolo grande pesce.

La tua ribellione, come quasi sempre, non è stata apprezzata e forse neppure notata e il tuo carnefice non si è degnato di soffermarsi un attimo sulla tua agonia. Ha richiuso subito la scatola termica, la tua piccola tomba arancione, dove tu e i tuoi sventurati compagni valevate immensamente meno delle sue lattine di birra da tenere al fresco.

Ma noi, quel tuo ultimo gesto non lo dimenticheremo. Ci aiuterà a comprendere, con sempre maggior chiarezza, la voglia di libertà che accompagna ogni vita animale.

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Il suo nome è Spook (Fantasma)

Parco Nazionale Karoo, Sud Africa, marzo  2016

E’ riuscito ad evadere per ben due volte . L’anno scorso, la sua evasione gli era valsa il soprannome di  “Spook” che significa “Ghost” nella lingua Afrikaans, ossia fantasma. Quella volta, era quasi riuscito a far perdere le sue tracce per ben tre settimane. Ora, dopo la seconda evasione, sarà più facile catturarlo perché è controllato da  un collare satellitare.

Nessuno vuole vivere da recluso.

Leggi l’articolo

(Fonte: www.quotidiano.net)

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La grande fuga di Inky

National Aquarium of New Zealand,  aprile 2016

Ha sollevato il coperchio della sua gabbia di vetro, ha percorso il pavimento, si è infilato in un tubo di scarico e l’ha percorso per 50 metri, fino a raggiungere il mare e la libertà. I custodi dello zoo non si capacitano di questo improvviso ‘tradimento’ e… pensano che forse tornerà!!!

Altri polipi ribelli

QUI la notizia

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