Ogni tanto, una storia a lieto fine.
Alcuni giorni fa ci contattano alcune persone che, durante un soggiorno presso una cascina nel nord Italia, hanno trovato un tacchino che vaga nei dintorni.
Frullo (così lo hanno chiamato) sta bene, sulle prime non si fa troppo avvicinare, ma sembra in buona salute.
Chiedendo alle persone del luogo, emerge che è certamente scappato dal vicino allevamento intensivo: non è la prima volta che qualche tacchino riesce a fuggire, dicono.
Dopo un po’ di telefonate, troviamo una volontaria della zona che si attiva immediatamente per avvicinarlo prima che possa essere ritrovato dai gestori dell’allevamento, e riesce a portarlo via verso il posto in cui ora vive, un luogo in cui non sarà mai utilizzato per farne cibo e potrà godere della compagnia di altri animali e della cura degli umani che vi abitano.
Purtroppo, Frullo è solo uno dei tanti reclusi in quell’allevamento e negli allevamenti intensivi (e non), ed è uno dei pochi che ce l’hanno fatta. Per lui, però, questo significa letteralmente tutto.