Antonia, detta Big Antonia, è arrivata nel 2016 dentro ad una scatola di cartone. Quando l’ho conosciuta era piccoletta e spennacchiata, me l’hanno consegnata due delle ragazze che l’hanno aiutata a mettersi in salvo.
Mi hanno raccontato che fanno parte di una squadra di rugby femminile e che il giorno precedente erano di ritorno da una trasferta. Mentre era ferme a fare una pausa in autogrill hanno notato la gallina fuggire da un camion che trasportava pollame. Rendendosi conto che da sola probabilmente non avrebbe avuto molte chance, si sono messe a placcarla e dopo un bel po’ di tempo sono riuscite ad acciuffarla.
E’ stato bello sentire il loro racconto e mi sono commossa perché le loro erano parole di solidarietà, non di pietà. Mi hanno dato coraggio.
Raccontiamo sempre la storia di Antonia durante le visite guidate e ancora prima di conoscere il lavoro di Resistenza Animale (e forse ancora prima di realizzare completamente) sottolineavamo come lei avesse lottato con i mezzi a propria disposizione, riuscendo – anche grazie alla solidarietà dimostrata dalle ragazze – a mettersi in salvo. Insomma, credo sia una bellissima storia, quella di Antonia. A prescindere che sia finita qui o in un altro rifugio.
Susanna di Ippoasi