Panda in fuga dallo zoo della Virginia

Norfolk, 27 gennaio 2017

Il 27 gennaio scorso, The New York Times ha parlato della fuga di un panda rosso (Ailurus fulgens) dal Virginia Zoo nella città di Norfolk. La notizia, diffusa in primo luogo dalla Associated Press, pare addirittura bizzarra. Infatti, il titolo dell’articolo pubblicato dall’importante testata newyorkese è curioso: “Why Did Sunny the Red Panda Escape a Virginia Zoo? Maybe to Avoid Mating” (Perché il Panda Rosso Sunny è fuggito dal Virginia Zoo? Forse per evitare l’accoppiamento).

Nell’articolo, Christopher Mele racconta del panda rosso femmina che ha cercato la libertà. In breve, la fuga sarebbe avvenuta lunedì 23 gennaio e per ritrovare l’animale sono stati impiegati segugi, telecamere a infrarossi, trappole con uva e bambù, addirittura droni. Tuttavia, senza successo. La giovane panda di appena 19 mesi s’è data alla macchia. La tesi di Greg Bockheim, il direttore dello zoo, non è che Sunny sia fuggita in cerca degli spazi naturali della libertà, ma la femmina se la sarebbe data a gambe levate infastidita dalle attenzioni troppo focose del panda maschio di nome Thomas. Bockheim rincara la dose sessista con una dichiarazione pubblica demenziale: Sunny “sembra davvero un giocattolo di peluche”. Sono certo che l’animale non si nasconderà tra le bambole e gli orsetti di pezza. Il direttore dello zoo fa silenzio sul fatto che, per esempio, la Zoological Society of London considera l’Ailurus fulgens una delle 100 specie di mammiferi a maggiore rischio di estinzione.

Per fortuna che ci pensa il giornalista di The New York Times a informare i lettori:

“L’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, il cui compito è valutare lo stato delle popolazioni degli animali selvatici, ha stimato che vivono in natura circa 10.000 panda rossi, distinti in due sottospecie, tutti residenti sui pendii delle montagne che si sviluppano nella stretta striscia che dalla Cina occidentale raggiunge il Nepal. Attualmente, incombono le minacce della deforestazione e delle malattie, oltre al cambiamento climatico.”

Sunny non è il primo panda rosso in cerca della libertà. Rusty, un panda con meno di un anno di età, era scappato dallo zoo nazionale di Washington nel 2013 e fu catturato meno di 24 ore più tardi. Bockheim ha affermato che il panda rosso sfuggito a uno zoo cinese è stato in grado di vivere per 202 giorni prima di essere preso e riportato in cattività.

Il Virginia Zoo ha sguinzagliato gli abitanti di Norfolk alla ricerca del panda con tanto di manifesti segnaletici. Non solo: lo zoo ha pure aperto un blog di informazione:

http://virginiazoo.org/…/virginia-zoo-red-panda-missing-ha…/

Chi scrive, incrocia le dita per la piccola Sunny. Nella speranza che non incontri un cacciatore, visto il suo aspetto simile a una volpe rossa, ma nutre anche il desiderio che non trascorra la vita nella gabbia di uno zoo grande 21 ettari. La questione centrale si chiama deportazione. Non ha più alcun senso deportare gli animali selvatici alienandoli dal loro ambiente nativo. L’autentico rispetto consiste nel tutelare l’ambiente vitale che li ha caratterizzati. La salvezza non sta certo nella distruzione della natura e nelle carcerazioni.

Rob, l’orso che ama le sorelle e i fratelli rossi

https://www.nytimes.com/…/us/red-panda-sunny-virginia-zoo.h…

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