Un pappagallo di specie “protetta” (ovvero: quando la protezione è una gabbia)

Un articolo di repubblica.it riporta la storia di un pappagallo cenerino, una specie protetta, fuggito dall’abitazione della sua proprietaria.

“Era scappato di casa a inizio ottobre, terminando la sua corsa con l’atterraggio in una palestra in zona Città Studi a Milano, sotto gli occhi increduli delle persone che si stavano allenando. E’ iniziata così la storia del pappagallo cenerino volato via dall’abitazione dei suoi proprietari e recuperato dai volontari dell’Enpa: nonostante avesse un anello di riconoscimento inamovibile alla zampa, per circa un mese e mezzo nessuno ne ha denunciato lo smarrimento. Così è rimasto nella sede dell’Enpa in via Gassendi 11 dove ha ricevuto le cure dei volontari. Al termine di una serie di accertamenti è stata rintracciata la presunta proprietaria che ha dichiarato che il pappagallo, custodito dal suo compagno, era scappato volando fuori dalla finestra: lo aveva acquistato anni prima in un negozio spagnolo, ma nel frattempo aveva perso i documenti. L’animale è stato sequestrato, la proprietaria denunciata dalle guardie zoofile e le indagini sono passate ai carabinieri forestali del nucleo Cites per i successivi accertamenti. “Questi pappagalli sono tutelati come specie in pericolo d’estinzione dalla convenzione di Washington (Cites), che regola il commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione – spiega il presidente dell’Enpa di Milano Ermanno Giudici – Da qualche tempo il pappagallo cenerino, a causa di un intenso traffico che sta minacciando la specie, è stato inserito come specie a massima tutela. Da un punto di vista burocratico i possessori di questi animali devono avere documentazione specifica che ne attesti la legittima proprietà”.

Il fatto di appartenere a una specie in via d’estinzione, “a massima tutela” (con un anello di riconoscimento alla zampa), non ha portato grande fortuna a questo pappagallo di cui il giornale non menziona neppure il nome.

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