Un toro incorna il veterinario, uccidendolo.

Belluno, 19 novembre 2018

“Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo sarebbe entrato nel recinto e si sarebbe diretto verso il vitellino, senza riuscire tuttavia ad avvicinarvisi. Appena inquadrato dal toro, che stava a poca distanza, il veterinario è stato infatti raggiunto dalla rincorsa della bestia, che lo avrebbe scaraventato al di fuori del filo elettrico che corre intorno al terreno. Il corno del toro avrebbe quindi trafitto il torace del veterinario, provocandone la morte immediata.”

Le nostre ricostruzioni non sono mai neutre. I fatti e le motivazioni  che vengono resi significanti (il toro si è imbizzarrito ) introducono sempre a delle prospettive parziali e troppo “umane”, che rimarranno tali finché ad ogni animale non sarà concesso non solo di esprimere pienamente le proprie emozioni ma di venir riconosciuto come individuo sensuale, con una propria agentività.

Sarebbe quindi importante chiedersi perché ci si senta in diritto di invadere arrogantemente ogni loro spazio, anche quelli  residuali di un recinto o una stalla. Perché ci sia consentito trascurare bellamente le loro emozioni, i loro tempi e la loro vita. Perché non ci sfiori minimamente il dubbio che le nostre azioni e le nostre intrusioni possano risultare  insopportabili. Perché ci si autocelebri immancabilmente come tuttologi della vita relazionale e sociale di ogni animale, dalla formica all’elefante, perennemente alla ricerca di interpretazioni, di condanne, di giustificazioni. Forse il toro si è ribellato a tutto questo….forse, e forse no.

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(Fonte: www.corrieredelveneto.corriere.it)

 

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